Corso di Armonia Modale

Se pensiamo alla possibilità di suonare brani prettamente modali dobbiamo porci delle domande a priori. Ad esempio, cosa significa esattamente suonare musica modale?

Sicuramente non è possibile, nè tanto meno realistico, trattare un brano jazz modale come se stessimo suonando un brano di jazz tonale, soprattutto considerando che il periodo storico in cui si sviluppa l’approccio modale è essenzialmente differente. È chiaro che, essendo stato il jazz modale introdotto nel ’58, il periodo del Be-Bop e dell’Hard Bop sono già stati superati. Il jazz modale inizia con John Coltrane, George Russel, Miles Davis e altri musicisti provenienti da università come la Juilliard, mentre Herbie Hancock insieme a Wayne Shorter diventeranno i compositori della musica del Novecento. Non dimentichiamo che in Europa il movimento dell’area contemporanea si concentra a Parigi, più specificatamente all’IRCAM, dove molti musicisti europei ed italiani, tra cui Maderna, Dallapiccola, Berio e altri ancora, fanno sì che molti musicisti anche jazz vengano influenzati da questo tipo di strategia e di conseguenza da sonorità che soffieranno nel jazz europeo e nel jazz di estrazione contemporanea. Infatti il jazz modale ha caratteristiche perfettamente riconoscibili in molti brani modali, ad esempio, la mancanza del centro tonale o una ridotta serie di note che non potrà evidenziare completamente la modalità. Il posizionamento ritmico sarà essenziale per aver chiara la gerarchia delle note dato che la mancanza della serie armonica completa renderà difficile l’identificazione della modalità del brano e quindi l’assegnazione di scale specifiche, chiamate appunto modali. Il percorso propone uno studio analitico e pratico affinchè si possano affrontare realmente le problematiche della musica modale in generale e, solo dopo aver preso dimestichezza con la modalità, potremo avventurarci in contesti prettamente jazzistici. Nella prima fase del corso dovremo affrontare alcune materie che spesso nell’armonia tonale o funzionale sono praticamente inesistenti, in quanto è sufficiente catalogare bene l’uso delle funzioni e delle tensioni. Nella musica modale sarà indispensabile uno studio dell’acustica musicale per stabilire i corretti rapporti di frequenza, la gestione degli overtones e dei subarmonici, così da creare la completa gamma sonora dei limiti V, VI,VII degli spazi armonici dai quali potremo ottenere le giuste note senza lasciare al caso la scelta. Un errore frequente, quando in una serie modale manca una nota, è quello di non sapere quale nota scegliere e questo perchè non abbiamo tenuto conto dello spazio armonico che ne consegue. Ricordiamo che il jazz modale arriva dalla contaminazione della musica modale classica e molti musicisti di estrazione classica contemporanea rivoluzioneranno il jazz apportando nuove strategie compositive e improvvisative