Storia della Musica

Perché un corso di storia della musica? A che pro? Serve? E se si, a cosa o a chi serve? Forse a chi si vuole occupare di musica da un punto di vista puramente teorico, o ne vorrebbe eventualmente scrivere, più che suonarla… A chi invece intende la musica come pratica strumentale, spesso viene da chiedersi: “Ma studiare la storia mi aiuta a suonare meglio?” E la risposta prima, di getto e senza stare troppo a ragionare sulle varie ed eventuali implicazioni, potrebbe essere che no, in fondo posso suonare ugualmente anche senza sapere una serie di cose legate a quello che faccio in musica, in fondo quello che conta è altro, è studiare lo strumento, le sue tecniche, il repertorio, essere efficienti da un punto di vista pratico, il resto è spesso relegato ad un ambito secondario, ci sarà tempo, prima o poi, per occuparsi anche di quello…il fatto è che quel tempo, quel poi, alla fine, e più spesso che no, non arriva mai, e in questo modo vaghiamo in un limbo, temporale innanzitutto, che ci impedisce di fare collegamenti, di capire come mai gli accadimenti si siano succeduti in un certo modo piuttosto che in un altro, abbiamo solo una vaga idea del dove e come collocare storicamente i protagonisti della musica che scegliamo di suonare, di qualunque musica si tratti, e sostanzialmente non riusciamo ad avere una visione “panoramica” di tutto ciò che ci ha preceduto. Se però consideriamo che il rapporto tra presente e passato, sia prossimo che remoto, è un rapporto di tipo dialettico, e che tutto ciò che ci ha preceduto è direttamente collegato e in qualche modo “responsabile” di ciò che abbiamo come eredità oggi ( e che cioè vediamo, utilizziamo, di cui parliamo e ragioniamo, ed a cui persino ci appassioniamo), ecco che la domanda posta all’inizio (ma conoscere la storia mi aiuta a suonare meglio?) assume una diversa connotazione, e può forse essere collocata sotto una luce diversa. Siamo sempre nell’ambito della consapevolezza di quello che siamo e che facciamo, e scoprire una serie di risvolti “storici”, che magari avevamo sotto gli occhi, ma di cui non ci eravamo mai accorti, ci può aiutare a capire meglio, quello che facciamo, come e perché, e in fondo anche quello che siamo. Detto tutto questo, forse si, conoscere la storia ci aiuta a capire il presente, in generale ed in particolare, e molto probabilmente anche a suonare “meglio”